Voices from the Library

Testimonianza di Angela Paladino

Fammi un po’ vedere se riesco a farle imparare l’Inglese senza fare troppa fatica, pensavo in quell’estate del 2001, quando con la piccola Arianna di due anni appena compiuti per mano, entravo nella scuolina verde con l’uovo dipinto sul muro e mi guardavo intorno. Nulla sembrava al suo posto e tutto sembrava a misura di bambino e le cose avevano un nome italiano e uno inglese con i colori diversi a distinguere parole e concetti e c’era il laboratorio di Laura, regno di fantasia e creatività e la pasta di sale colorata e la sabbia e i water piccolissimi …. qualcosa mi ha fatto capire che la mia bambina sarebbe stata contenta di andare in quella scuola….

Poco tempo dopo è arrivato Riccardo e anche lui è andato felice al day nursery e dopo poco ancora sono arrivati PYP e MYP e io, che avevo recuperato i lineamenti professionali temporaneamente sbiaditi dalle maternità, ho cominciato a intravedere concetti familiari….open mindedness, curiosity, caring….ehi! ma questi sono concetti legati allo sviluppo di competenze comportamentali…quelli per il cui sviluppo, le aziende pagano profumatamente in formazione manageriale! Guarda un po’ quante affinità e quanti concetti interessanti, che si possono riasumere così:
il curriculum PYP lavora sullo sviluppo di capacità e attitudini che aiutano a creare comportamenti socialmente evoluti e servono da base su cui innestare le nozioni. Come dire, non imparo semplicemente, ma imparo ad imparare e crescendo, seleziono quegli aspetti dei comportamenti che sono più affini e più si avvicinano al mio modo di essere. Quindi se ho un talento musicale lo posso far sviluppare, se ho un talento sportivo lo evidenzio, in un contesto in cui imparo a gestire diversi codici di espressione linguistica, corporea, artistica, tecnologica ecc. E la libertà di esprimere le potenzialità di ciascuno, insieme con la possibilità di sperimentare fanno sì che lo sviluppo del singolo individuo sia unico e straordinario.

Certo, non è sempre facile capire questa crescita che spesso avviene in modi e espressioni molto diverse dagli schemi della scuola tradizionale. Capire che invece di acquisire conoscenze si apprende la capacità di sviluppare curiosità e accedere alla conoscenza, che invece di sapere si impara a saper essere, saper fare, sapere come sapere, non è una cosa banale!

Ma non è forse quello che è sempre più necessario in un mondo in cui i cambiamenti sono velocissimi e il tempo di obsolescenza della conoscenza diventa sempre più rapido? In cui la capacità di adattamento e di confronto sono condizioni necessarie per la sopravvivenza? In cui quando nel mio lavoro cerco “potenziali” cerco “ open mindedness, empathy, maturity, curiosity”.

Questo curriculum pone delle basi importanti per lo sviluppo dei talenti che sono diversi da individuo a individuo. Durante le fasi della crescita, aiuta i ragazzi ad affrontare con maggiore consapevolezza le difficoltà (che sono una delle componenti della vita) e a confrontarsi con realtà sempre più complesse.

E richiede un grosso sforzo di adattamento anche ai genitori perché il genitore PYP sostiene lo sviluppo del bambino e del ragazzo e le sfide che la crescita pone. Non è certamente adatto a chi pensa di possedere i propri figli. Chi li possiede è bene che se li tenga stretti perché non vadano proprio da nessuna parte!

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